No a stravolgimenti e cambiamenti radicali. E prima di ogni intervento, è necessaria un’indagine psicologica per comprendere l’immagine che i pazienti hanno di sé. Dai filler alla blefaroplastica senza bisturi, ai “fili effetto lifting” a la bio rivitalizzazione delle mani, i nuovi interventi dolci di tendenza
Lo dimostrano le waiting list negli studi di medicina estetica: nonostante il Covid-19, la richiesta del ritocchino è in crescita. E la medicina estetica si adatta con nuovi trattamenti fatti di tecniche “minimamente” invasive, la cui domanda è in costante aumento, e con tempi di recupero brevi.PUBBLICITÀ
«Vedersi meglio sta diventando sempre più una necessità, però non deve far dimenticare le precauzioni, come quella di accertarsi che lo studio applichi i rigidi protocolli per la sicurezza introdotti dopo il lockdown» sottolinea Nicola Zerbinati, dermatologo e direttore scientifico Neauvia. Tutto quello che c’è da sapere.
1) Verificare l’affidabilità
«La Sicpre (Società Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-Rigenerativa ed Estetica) ha appena lanciato una campagna di sensibilizzazione e informazione proprio sulle regole relative alla sicurezza. Verificare sempre il curriculum del medico e accertarsi che i dispositivi siano a norma sono i primi passi necessari» raccomanda il dottor Francesco D’Andrea.
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2) Spiegare le aspettative
Ma la scelta è più complessa. «Può capitare che il trattamento, pur eseguito correttamente, non soddisfi nel risultato perché manca una comunicazione proficua tra medico e paziente. Per questo serve una nuova etica» sostiene il chirurgo plastico ed estetico Henry Delmar, dell’omonima clinica ad Antibes.
E per evitare le “derive” inguardabili è indispensabile instaurare un dialogo, strada maestra che porta alla comprensione profonda delle aspettative e delle motivazioni che le generano.
«La sfida è capire i desideri, a volte rivelati, altre volte inespressi, di chi abbiamo davanti. Serve un’indagine psicologica che si ottiene con il metodo Désirs, acronimo di un percorso scandito da passaggi precisi (domanda, emozione, situazione clinica, immaginario, riflessione, soluzione) utili per consentire al medico di individuare l’immagine che i pazienti hanno di sé: un elemento essenziale per stabilire esattamente con quali strumenti intervenire per agire alla perfezione».
3) Mai generalizzare
Un punto fondamentale per un buon professionista sono l’approccio e la capacità di osservare e analizzare da più angolazioni. «A livello epidermico, gli anni che passano non si manifestano per tutte nello stesso modo: non è raro vedere ultracinquantenni con l’incarnato ancora sodo e trentenni che lamentano i primi cedimenti» spiega Lia Solomon, medico estetico e specialista nella prevenzione e cura dell’invecchiamento.
«Ispirarsi ai volti delle celebrità è un altro inganno in cui molte cadono: l’obiettivo finale deve essere sempre un volto armonioso, naturale. Dire di no, in questi casi, è doveroso».
«Con un’analisi accurata è possibile veri care le condizioni generali dell’organismo, valutare l’esatta età della pelle, individuare eventuali carenze (per esempio, anemie, disturbi intestinali) e stabilire le cure appropriate per contrastare efficacemente i segni del tempo. Un approccio a 360 gradi, insomma, che migliora la qualità del ritocco: perché salute è bellezza».
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La tendenza glowy face
Fra i trattamenti di medicina estica più ricercati ci sono quelli che regalano luce istantanea al volto, la cosiddetta glowy face, ottenuta con micro-iniezioni strategiche. Ma, naturalmente, c’è dell’altro.
In pole position nella lista dei trattamenti soft restano gli iniettabili e, tra questi, numero uno è il botulino. Supercollaudato neuromodulatore, è impiegato per rendere meno evidenti le linee di espressione della fronte e del contorno occhi, su cui in questo periodo, per via delle mascherine, si concentra l’attenzione.
«Questa sostanza continua a dominare la scena perché anche a piccole dosi si dimostra efficace per prevenire o ammorbidire i microsolchi cutanei e garantisce benefici che durano dai 4 ai 6 mesi» spiega Lia Solomon.
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Per lo sguardo
Le palpebre stanche si rivitalizzano, invece, con filler di acido ialuronico. «Iniettato lungo tutta l’arcata delle sopracciglia superiori solleva le pliche cutanee illuminando immediatamente lo sguardo. Con un effetto che dura fino a 8 mesi» aggiunge l’esperta.
Per liberarsi di cedimenti più importanti, invece, c’è un metodo minimamente invasivo. «La blefaroplastica senza bisturi si avvale di un dispositivo medico, il Plexer, che sfrutta la ionizzazione dei gas presenti nell’aria per produrre una minuscola fiammella. Direzionata sui tessuti genera una micro-contrazione che ne elimina l’eccesso. Le crosticine che si formano scompaiono nel giro di quattro-cinque giorni, e il risultato è a lunga durata» afferma Solomon.
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Per nasolabiali e ovale
Per cancellare le rughe naso-labiali e le irregolarità dell’ovale, utilissimo è il lifting soft che sfrutta i fili di polidiossanone. «Esercitano una trazione dello zigomo verso l’orecchio e lungo la mandibola per distendere e sollevare delicatamente i tessuti. Sono riassorbibili e durano dai sei ai dodici mesi. La sostanza di cui sono fatti ha una spiccata azione rigenerante: stimola i fibroblasti a produrre nuovo collagene, rivitalizza e tonifica. Per questo motivo vengono utilizzati anche per bio-rivitalizzazioni che rinfrescano collo e décolleté» specifica la dottoressa.
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Per le labbra
Labbra naturali, ma rimodellate? Ci pensa l’acido ialuronico. «Le iniezioni vengono fatte nella zona compresa tra la base del naso fino a scendere su cute e mucosa labiale: restituiscono il volume della giovinezza e ridefiniscono i contorni. Il risultato dura fino a otto mesi» conclude Lia Solomon.
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Correggere vecchi interventi
E attenzione. Sono sempre più numerose le revisioni per interventi da correggere: sguardi inespressivi, labbra esplosive, zigomi scioccanti. L’ultimo rapporto dell’American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery rivela che la responsabilità è da attribuire soprattutto a operatori non qualificati e alla mancanza di addestramento specifico.
Mani in primo piano
Sono tante le donne che richiedono soluzioni per migliorare le condizioni delle mani, sollecitate negli ultimi mesi dall’utilizzo continuo di antibatterici e saponette. «Gel e soluzioni alcoliche hanno portato a disidratazione e delipidificazione. Per questo sono nati protocolli come Ritual Hydro Deluxe, che in un’unica seduta associa filler di acido ialuronico puro e lineare a idrossiapatite di calcio per rimpolpare e appianare le increspature cutanee, con un effetto liftante e ringiovanente» dice.